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Grand Guignol Diabolique - La moltitudine

Genere musicale

Rock ▸ Pop rock

Data inserimento

16 Dicembre 2012

Voti ricevuti

6

Voto medio

7,7
Traccia 4 / Track 4

Testo del brano

L'istinto c'é sempre. E' primordiale. E' di uccidere, condividere, sopravvivere.
Qualcuno c'é sempre da soggiogare. Ma in genere non é docile, nè arrendevole.
Invece il branco ha un codice: mordi e fuggi. L'unione fà la forza.
Ringhio maligno, schiocco di ossa. Denti che si insinuano.
Acre l'odore di una carogna. Il suo sangue basterà.
La solitudine in una moltitudine, ohibò., divora il singolo
E' l'attitudine di una consuetudine ciò.
Il branco sa dov'è che può colpire. La paura è troppo facile da fiutare
Ma chi lo sa cos'è che fà più male? Esser debole, dominabile o trascurabile?
Mordere al collo l'ignara preda, strapparle gli occhi affinchè non ti veda
Coprire gli urli con una nenia, che per la mandria è un colpo di genio
Restare uniti ma mai insieme, gregge di killer a uccidere il seme
Solo tranelli, squallidi bulli, audaci soltanto in un gregge fasullo
Alta la voce, bassa la coda di chi non ha identità
Tanti nessuno forti dietro a un numero. Sarai tu la vittima?
E' l'inquietudine di una moltitudine, oh no, che libera il mostro
Vicissitudine da inettitudine, ohibò, fobie da macellaio
La solitudine a quest'altitudine può chiamarsi cancro
La moltitudine ormai pregna di acredine si ciba di voi...
La solitudine ipotetica incudine, ohibò, divora tutto quel che può
E' solo ruggine o repressa libidine o panico
E' l'inquietudine di una moltitudine, oh no, che sprigiona il mostro
La moltitudine codarda abitudine, sciò, sciò, sciò, sciò.

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